mercoledì 16 marzo 2011

Mazzarri mai alla Juventus. Ha sbagliato solo i tempi


Un caso sgonfiato, anzi, che non è mai esistito. E allora meglio sgombrare subito il campo da ogni possibile e residuo dubbio: le strade di Walter Mazzarri e della Juventus non si incontreranno, non a breve almeno. Le sensazioni che restano dopo quasi una settimana di polemiche – o presunte tali – sul possibile approdo del tecnico livornese alla corte di Andrea Agnelli, sono facilmente desumibili dalle conversazioni che affollano i social network e i forum dei tifosi napoletani: Mazzarri non ha tradito nessuno – come volevano far credere i soliti destabilizzatori. Semplicemente, il tecnico di San Vincenzo ha sbagliato i tempi. Almeno su questo, possiamo essere tutti d'accordo: alla vigilia di una sfida delicata come quella di Parma, parlare di Juventus - anche solo come ringraziamento per i lusinghieri giudizi espressi sul proprio lavoro - non è stata una buona idea. E un uomo, autodefinitosi esperto, come Walter Mazzarri non può certo sorprendersi del clamore suscitato dalle sue dichiarazioni. Poi, a comporre il più classico dei canovacci, sono arrivate le parole di De Laurentiis e la precisazione (molto vicina a una rettifica) dello stesso allenatore; ma questo fa parte del gioco, e francamente non ci si poteva aspettare niente di diverso. Piuttosto stupisce che, dopo aver vissuto in prima persona l'esperienza di Quagliarella, un altro simbolo, se non il principale artefice di questo Napoli vincente, sia inciampato proprio nelle pieghe della gonna della Vecchia Signora. Qualcosa che va oltre la semplice rivalità sportiva: la Juventus, per i tifosi del Napoli, è la massima espressione del Palazzo, del potere calcistico esercitato non solo su un campo di pallone. E' l'unica, storica, “Genoveffa”, giusto per citare un'espressione molto in voga di recente, da quando qualcuno - a torto o a ragione - ha pensato di distogliere l'attenzione dal calcio giocato e di lamentarsi per i torti subiti. E allora, perchè darsi la zappa sui piedi in questo modo? Qualche ben informato dell'ultima ora ha ipotizzato che Mazzarri abbia voluto mettere alla prova il 'potere contrattuale' di De Laurentiis, la capacità del presidente, cioè, di trattenerlo a Napoli anche in un ipotetico futuro in cui il rapporto – definito da entrambi idilliaco – dovesse deteriorarsi. Fantacalcio, probabilmente. Così come risultano fantasiose le teorie che vogliono i due piuttosto litigiosi nell'ultimo periodo. Conoscendo il carattere dell'allenatore e quello altrettanto fumantino di un presidente che non aveva esitato ad insultare perfino Edy Reja, c'è da scommettere che, se ci dovesse essere sotto qualcosa di marcio, sarebbe già emerso. Molto più semplicemente, Mazzarri ha commesso un'imprudenza, come del resto gli capita spesso in panchina, quando esagera con le proteste. Ha detto “Juventus”, quando non doveva. Del resto, anche in base alla recente esperienza di Delneri - e scongiuri a parte - uno che pensi di lasciare una squadra da Champions, per una a stento da Europa League, correrebbe il rischio di essere preso per pazzo. Resta in piedi, oltre al discorso economico, quello sempre intatto del fascino della Vecchia Signora: riuscire là dove tutti ultimamente hanno fallito, potrebbe stimolare diversi allenatori. Non Mazzarri. Che a Napoli ha un progetto da realizzare e, se possibile, da estendere.

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